Con il termine “marcatori tumorali” si indica una serie di sostanze biologiche che circolano nel sangue. Tali sostanze (nella maggior parte dei casi si tratta di proteine) vengono prodotte anche in condizioni normali dalle cellule del nostro corpo, ma un aumento repentino della loro concentrazione può essere causato dallo sviluppo di un tumore. Al tempo stesso, tuttavia, è bene precisare che la concentrazione di alcune di queste proteine può aumentare anche in assenza di tumori e che, viceversa, una massa neoplastica di piccole dimensioni non incrementa necessariamente i livelli dei marcatori.
Tra i marcatori più frequentemente richiesti figura il PSA (Prostate Specific Antigen), antigene prodotto dalla prostata, ma nell’elenco rientrano anche il CA 125 (prodotto dalle ovaie), il CEA (antigene carcino-embrionario) e molti altri come per esempio
CA 15-3, CA 19-9, CYFRA, αFPM.
Da pochi anni è presente un test diagnostico, l‘indice ROMA, che stima la probabilità di carcinoma ovarico nelle donne con massa pelvica sospetta, utilizzando il dosaggio combinato di CA 125 ed HE4. L’algoritmo ROMA utilizza differenti strategie di calcolo per le donne in pre-menopausa e quelle in menopausa risultando ad oggi tra i migliori marcatori tumorali per screening e diagnosi precoce di tumore ovarico e diagnosi differenziale.
Il dosaggio dei marcatori tumorali consiste in un semplice prelievo di sangue.